«Senza lo scanner e il software Artec 3D,la ricostruzione del famoso teschio DNH 155semplicemente non sarebbe stata possibile», ha affermato Jesse Martin, ricercatore della La Trobe University. Lo scanner portatile leggero Artec Space Spider ha scansionato più di 250 frammenti di questo teschio di ominide di 2 milioni di anni esattamente come e dove sono stati trovati, mentre Martin e il suo team si facevano strada uno strato di sedimenti dopo l’altro nel suolo sudafricano.
Secondo le parole di Martin, «Abbiamo scansionato ogni frammento pochi secondi dopo il ritrovamento, con Space Spider che ne ha catturato la posizione esatta e l’orientamento in 3D a colori sub-millimetrici. Poi, mentre stavamo ricostruendo il cranio, ogni volta che sorgeva una domanda su un certo frammento, ci riferivamo semplicemente alla scansione nel software Artec Studio, il che significava avere la nostra risposta proprio lì davanti a noi.»
Martin ha continuato: «In effetti, le scansioni di Space Spider sono così precise e altamente dettagliate che, quando in seguito abbiamo stampato il teschio in 3D, i frammenti stampati combaciavano perfettamente con i frammenti originali».
Una volta completata la ricostruzione fisica, il cranio DNH 155 è stato scansionato con Space Spider in meno di 15 minuti. Il modello 3D risultante è quello che vedete qui oggi.
La scansione è stata sostenuta dall’Università di Johannesburg, da una borsa di studio per il dottorato di ricerca della La Trobe University al ricercatore Jesse Martin e da una sovvenzione del progetto Discovery dell’Australian Research Council (DP170100056) al professor Andy Herries.